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L’applicazione del concetto di tensegrità alla struttura muscolo-scheletrica ci dimostra che il comportamento adattativo di una struttura biologica in risposta alle sollecitazioni meccaniche, abituali e improvvise, dipende sia da fattori locali, come l’elasticità tessutale, ma soprattutto dalla capacità di distribuzione multidirezionale dello stress meccanico e di coinvolgimento dell’intera struttura all’organizzazione della risposta adattativa. Nostri precedenti studi hanno evidenziato all’interno del network anatomico muscolo-scheletrico la presenza di parti anatomiche che per fattori topologici risultano maggiormente sollecitate. Queste parti, chiamate HUB, le abbiamo utilizzate per costruire un network di una struttura muscoloscheletrica. Questo modello ci servirà per analizzare e studiare le differenze di organizzazione posturale tra un paziente ed un altro, nel tempo. In particolare ci interessa capire come il network di questi HUB posturali si organizza su ogni singolo individuo, evidenziando come si modifica la modularità funzionale calcolata con algoritmi specifici, in grado di partizionare il network in base a parametri biomeccanici numerici rilevati attraverso misurazione miotonometrica (Myoton) dei singoli HUB.